QUANDO LA DONNA PROVA DOLORE DURANTE IL RAPPORTO
Il dolore ai genitali può essere persistente e/o ricorrente presentandosi prima, durante o subito dopo un rapporto sessuale.
🔺 Marcato dolore pelvico e vaginale durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale;
🔺 Marcata paura e ansia per la penetrazione vaginale o per il dolore pelvico e vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale;
🔺 Marcata tensione e indurimento dei muscoli pelvici durante i tentativi di penetrazione vaginale.
I VARI TIPI DI DOLORE DURANTE IL RAPPORTO
DISPAREUNIA
🔺 post interventi chirurgici
🔺 post parto
🔺 endometriosi
🔺 infezioni genitali
🔺 atrofia conseguente alla menopausa
🔺 carenza di estrogeni durante il periodo dell’allattamento
🔺 traumi derivanti da fratture o contusioni pelviche
🔺 uso di alcuni farmaci antidepressivi e antipsicotici
Il momento d’insorgenza del dolore è indispensabile per classificare la dispareunia: si parla, infatti, di dispareunia primaria quando il dolore durante la penetrazione si presenta sin dall’inizio della vita sessuale, e di dispareunia acquisita quando il disturbo si manifesta dopo alcuni anni.
Per classificare la dispareunia, si devono tenere in considerazione altri parametri:
🔺 Stress: condizione che accompagna spesso la dispareunia e che ostacola la vita di coppia. Spesso alti livelli di stress sono presenti nelle donne che lamentano dispareunia, in quanto la difficoltà o l’impossibilità di consumare il rapporto è spesso motivo di angosce e preoccupazioni che si riflettono nello stress.
🔺 Correlazione sintomo e contesto: si distinguono dispareunia situazionale (dolore percepito solo in alcune situazioni e con intensità differenti; la donna percepisce dolore in base al partner ed in base all’ambiente) e dispareunia generalizzata (il dolore avvertito si presenta in tutti i rapporti).
🔺 Natura della causa di fondo: in base alle cause di fondo (di origine psicogena, organica, mista o sconosciuta) si può indirizzare al professionista più appropriato per la paziente.
🔺 Localizzazione del dolore (superficiale, medio-vaginale e profonda) è necessaria per distinguere tre tipologie diverse di dispareunia, che prevedono un intensità di dolore variabile in base alla zona più sensibile
VAGINISMO
L’anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali e non è attribuibile ad un altro disturbo né è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale. In alcune donne anche soltanto l’idea della penetrazione può causare spasmo muscolare.
Si distingue il vaginismo primario (esclude la possibilità di qualsiasi forma di penetrazione) dal vaginismo secondario (possono tollerare certi tipi di penetrazione, come le dita, un tampone o lo speculum, ma che provano forte tensione ad un tentativo di penetrazione da parte del pene o sue riproduzioni)
VULVODINIA O VESTIBOLITE VULVARE
Il disturbo può avere molte cause spesso tra loro interagenti, il che contribuisce ad aggravare la sintomatologia. La paziente riferisce l’esordio dei disturbi in seguito a ripetute infezioni da candida o in seguito a traumi fisici (episiotomia, biopsia, elettrocauterizzazione); talora, in seguito a rapporti sessuali non desiderati, dolorosi e in assenza di lubrificazione, o dopo un trauma psicologico.
Anche alcuni stili comportamentali quali indossare pantaloni e biancheria intima troppo stretti; attività sportive microtraumatizzanti (bicicletta, cyclette, spinning, equitazione), uso eccessivo di detergenti intimi; sostanze chimiche presenti in medicinali a uso topico spalmati in loco, spesso prescritti proprio per combattere il bruciore (ad esempio, cortisonici, creme lenitive o lubrificanti vaginali). In questa situazione sono coinvolti e sollecitati diversi sistemi: immunitario, muscolare, vascolare e nervoso. Il meccanismo più spesso chiamato in causa nella cronicizzazione del dolore/bruciore è la iperattività dei mastociti, cellule deputate alla difesa immunitaria che intervengono nelle reazioni allergiche e nell’infiammazione acuta.
Questi i sintomi caratteristici della vulvodinia:
🔺 dolore e bruciore vulvare spontaneo o conseguente al contatto con gli indumenti; il disturbo è riferito prevalentemente nella zona vestibolare ma può estendersi all’intera area, interessando l’ano e la zona uretrale, con senso di peso sovrapubico e fatica e bruciore ad orinare;
🔺 intorpidimento e gonfiore
🔺forte dolore al tatto e nei tentativi di penetrazione vaginale
🔺 conseguenza della dispareunia
🔺 senso continuo di disagio, ansia e depressione
La prima cosa da fare, quando una donna prova con frequenza dolore durante un rapporto sessuale, è contattare un medico così da escludere, in primis, motivazioni ginecologiche/mediche come nel caso della vulvodinia o vestibolite vulvare o di alcuni tipi di dispareunia. In questi casi è opportuna una visita ginecologica specializzata accompagnata magari da un percorso di sostegno psicologico e una serie di trattamenti osteopatici per allentare le rigidità muscolari. I fattori scatenanti di tipo biologico che influiscono sul disturbo possono avere natura infettiva, ormonale, iatrogena (provocata da farmaci), vascolare, muscolare e connettiva. Le infezioni vaginali, come per esempio la candidosi, potrebbero incidere moltissimo sul dolore alla penetrazione: la Candida, oltre a provocare dispareunia, provoca una nota diminuzione della libido e dell’eccitazione che si riflette, talvolta, anche nel partner.
Escluse le principali condizioni mediche/ginecologiche, se siamo in presenza di problemi legati a fattori psicologici e alla risposta sessuale (come nel vaginismo e in alcuni tipi di dispareunia) è opportuno (successivamente a una visita ginecologica) intraprendere un percorso psicoterapeutico sia quando il problema è connesso alla dimensione relazionale di coppia, sia quando il disagio è individuale, legato a problematiche di tipo ansioso, a difficoltà nel rapporto con la propria dimensione corporea ed emotiva, o a stereotipi e pregiudizi sulla sessualità e sull’intimità con l’altro. In alcuni casi, infatti, può essere indicata una terapia di coppia.
I principali motivi di insorgenza di dolore dovuto a fattori psicologici possono essere i seguenti:
- Stati d’animo quali la paura, il senso di colpa, la vergogna e l’imbarazzo, emozioni che non permettono alla donna di potersi rilassare e, pertanto, di eccitarsi così da evitare il dolore
- Stress e la stanchezza possono influenzare il desiderio di avere rapporti sessuali
- Partner con problemi sessuali: un esempio è quando l’uomo sta assumendo farmaci per la disfunzione erettile ritardando così l’orgasmo che, alla lunga, genera rapporti dolorosi
- Tabù, convinzioni erronee e inibizioni educative
- Pregresse violenze o molestie sessuali e relativi stimoli negativi associati alla sessualità e, in particolare, alla penetrazione
- Paura della gravidanza e del parto
- Problemi relazionali: diminuzione della libido, marcata insoddisfazione sessuale, difficoltà comunicative, aggressività ecc
L’esperienza clinica invita a soffermarci sul ruolo del partner all’interno della coppia che presenta problemi di vaginismo. I lunghi anni che in genere trascorrono dall’insorgenza del sintomo alla richiesta di una consulenza specifica, fanno riflettere su una sorta di complicità che si instaura nella relazione di coppia. Diversi studi hanno infatti riscontrato delle caratteristiche psicologiche nel partner della donna che presenta questo disturbo. Il partner della donna risulta essere in genere poco interessato/a alla sessualità , inoffensivo/a, nel senso che non mette in discussione il sintomo della compagna attraverso delle richieste pressanti, e spesso portatore egli stesso di una difficoltà sessuale che viene occultato dal vaginismo della donna.
Guarda la mia video intervista nel programma Tv “Una Mela al Giorno” in onda sul canale 264 Cusano Italia Tv condotto da Roberta Sias.
In questa puntata parliamo di “Dolore durante il rapporto”!
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Illustrazioni: #gypsieraleigh#skellyharringoton
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