💌 La manipolazione psicologica è finalizzata a cambiare la percezione o il comportamento dell’altro usando schemi e metodi subdoli e ingannevoli che possono anche sfociare nell’abuso sia psicologico che fisico.
Il fine ultimo è la soddisfazione dei propri interessi, di norma a spese degli altri.
Questo tipo di atteggiamento (abuso emotivo) può esserci anche in coppia dove uno dei partner fa leva sulle fragilità dell’altro
Ciò può creare conseguenze come:
- preoccupazioni
- ansia generalizzata
- paura dell’abbandono
- sensi di colpa
- sensazione di inadeguatezza
- bassa autostima
- svalutazione di se
🔴 il/la manipolatore/manipolatrice ha bisogno di mantenere il controllo e il potere nella relazione, una percezione positiva di sé ed avere sempre ragione
🔴 il/la manipolato/a ha un bisogno molto forte di rassicurazione ed approvazione che lo porta a permettere al manipolatore di ri-definire la sua idea di realtà, idealizzandolo e ricercando costantemente il suo consenso e la sua accettazione.
COME RICONOSCERE UNA PERSONA MANIPOLATORIA
Robin Stern distingue tre categorie:
🔴 L’INTIMIDATORE: minaccia/intimidisce con scenate a base di urla ed offese, minacce di abbandono e affermazioni aggressive che hanno lo scopo di far leva sulle insicurezze della vittima e di ferirla
🔴 IL SEDUTTORE: il partner perfetto, sempre attento, gentile e premuroso. Ma i suoi comportamenti non considerano i reali bisogni dell’altro ma sono finalizzate solo a soddisfare sé stesso. Fa sentire la vittima inadeguata e deludente, o addirittura “fuori di testa” o “isterica” per le sue richieste o reazioni.
🔴 IL BRAVO RAGAZZO/A: innamorato, affidabile, disponibile ed accondiscendente. Mette in atto una sorta di silenzioso terrorismo psicologico caratterizzato da freddezza, scarsa partecipazione o disappunto silenzioso, accompagnato da parole che negano ciò che invece viene mostrato con i fatti.
Senza dover necessariamente etichettare la figura del manipolatore, vi sono alcuni segnali di manipolazione emotiva a cui bisogna prestare attenzione:
🔴 CONTROLLO: esercita il controllo sugli altri facendo leva sui sensi di colpa. Trova tutti i motivi possibili per colpire il partner fino a farlo arrivare allo sfinimento. “E’ colpa tua se l’ho fatto”
🔴 RAGGIRO: il manipolatore proietta problemi e responsabilità sul proprio partner in quanto non in grado di prendersi delle vere responsabilità riguardo il proprio comportamento. E’ incapace di chiedere scusa, di riconoscere le proprie azioni e di conseguenza di migliorarsi. “Mi hai costretto tu”
🔴 NEGAZIONE: il manipolatore è tendente a negare le proprie azioni, parole e/o promosse e rimangiandosi la parola data, indirizza il focus sull’altro e sulla sua poca attenzione e memoria. “Io non l’ho mai detto. Come al solito non ricordi bene!”
🔴 SVALUTAZIONE: sminuisce i problemi e le difficoltà del partner ,a meno che non possa usarli come base per mettere in evidenza i propri disagi. Il manipolatore svaluta anche semplicemente ascoltando la storia del partner ma ricordando subito quanto lui/lei soffra molto di più e di quanto i suoi problemi siano più grandi. “Tu saresti stanco? Pensa quanto posso esserlo io”
🔴 INTIMIDAZIONE: aggredisce con forte rabbia, usando un linguaggio aggressivo, minacciando in modo subdolo e sottile. Usa l’intimidazione sulle persone sensibili per farsi strada e controllarle rapidamente. L’obiettivo è di promuovere la paura, il timore e/o il disagio estremo nel partner per ottenere ciò che desidera. “Se non farai ciò che ti ho chiesto ne subirai le conseguenze”
🔴 OPPOSIZIONE: il manipolatore sfugge dalla comunicazione più diretta, onesta e schietta utilizzando metodi passivo aggressivi indiretti. Sparla alle spalle, si avvale di un portavoce per comunicare cose spiacevoli, mette il broncio, procrastina e dimentica tutto ciò che non desidera fare. “Ne parliamo in un altro momento. Ora ho da fare”
🔴 SFRUTTAMENTO: ricerca consciamente o inconsciamente rapporti con persone vulnerabili poiché sono maggiormente predisposte ad essere malleabili e controllate. Individua con facilità persone che hanno bisogno di conferme, di piacere, e che sono disposte a mettere in secondo piano i propri bisogni rispetto a quelli del proprio partner. Il manipolatore inizialmente appare premuroso e sensibile ma col passare del tempo inizia a sfruttare le sensibilità e disponibilità dell’altra persona per il proprio tornaconto. “A me non interessa se sei in carne, anche se qualche kg potresti perderlo”
🔴 EGOCENTRISMO: all’interno della coppia l’umore del manipolatore condiziona quello del partner. Quando è arrabbiato, infelice o scontento fa in modo che tutti si concentrino su di lui e subiscano il suo umore. “Oggi ho passato la giornata a litigare al lavoro. Torno e non trovo nemmeno la cena pronta??”
IL GASLIGHTING: NUOVA MANIPOLAZIONE
Il termine Gaslighting è utilizzato per definire una crudele manipolazione messa in atto da una persona per far sì che l’altra dubiti di se stessa e dei suoi giudizi sulla realtà fino a sentirsi confusa e sbagliata, sul punto di impazzire. Gaslighter, viene definito colui che mette in atto tale manipolazione mentale, minando alla base ogni certezza e sicurezza del partner, agendo come un vero e proprio “lavaggio del cervello”, che mette l’altro in condizione di pensare di avere colpa per aver sbagliato qualcosa o di essere pazza/o.
Questo tipo di violenza è insidiosa, sottile, a volte giustificata dalla stessa vittima. E’ una violenza gratuita e persistente, somministrata a dosi quotidiane, ed ha la capacità di “annullare” la capacità di giudizio e autonomia valutativa la persona che ne è bersaglio.
In numerosi casi il comportamento di gaslighting è adottato dal coniuge che esercita manipolazione per punire o allontanare l’altro quando si vivono rapporti coniugali conflittuali, insoddisfazioni personali e relazioni extraconiugali.
Esempi di verbalizzazioni ripetute nel tempo che influiscono negativamente sull’autostima e l’idea di sé e generano difficoltà psicologiche di vario genere: “ Sei grassa! (magra, brutta, ecc..)”, “ Sbagli sempre tutto! Non ne fai una giusta!”, “ i tuoi amici sono insignificanti, proprio come te!” ,“ Tu non sei nessuno!”, “ Se ti lascio rimarrai sola per tutta la vita!”, etc….
Messaggi dunque di svalutazione, ingiunzioni che feriscono emotivamente, ancor di più se pronunciati alla presenza di altre persone come fosse una pubblica umiliazione. Il gaslighter sa come ferire, e prova godimento dagli effetti del suo comportamento.
COME USCIRE DALLA MANIPOLAZIONE
Uscire da una relazione con manipolazione non è affatto facile. Spesso chi ne rimane vittima, giustifica così tanto il partner svalutando se stessi, fino allo sfinimento. Quando ci si sente totalmente rinchiusi in una relazione ma al tempo stesso totalmente “spenti emotivamente”. Per uscirne occorre rinunciare al bisogno di accondiscendere, alla paura di non piacere, alla necessità di mantenere un equilibrio fittizio e troppo costoso.
Occorre fuggire da un confronto che non è destinato ad essere costruttivo ma solamente a rappresentare l’ennesimo fallimento emotivo. Questo è possibile farlo solo se si riesce a fare una buona analisi di se stessi e della relazione che si sta vivendo.
Chiediti:
- Sono capace di porre i giusti limiti e confini?
- Mi sento rispettato/a?
- Mi sento ascoltato/a?
- Riesco a far valere i miei diritti?
- Mi sento veramente apprezzato/a?
- La relazione è ben bilanciata?
E’ opportuno anche aumentare la propria consapevolezza corporea per far caso ai sintomi psicosomatici quali: mal di testa, stanchezza, apatia, angoscia, demotivazione, rigidità, disturbi intestinali, dolori cronici ecc.
Necessario è aumentare la consapevolezza emotiva per riuscire a riconosce le proprie emozioni come: vergogna, senso di colpa, frustrazione, ansia, paura ecc. Tutte queste emozioni non derivano da proprie debolezze o incapacità (come invece il manipolatore vuol far credere), ma sono EMOZIONI SEGNALE, che sottolineando la presenza di una relazione tossica.
E’ importante ridefinire i propri spazi, in modo tale da dare sempre meno possibilità al manipolatore di poter invadere i propri confini e non cadere vittima della confusione che questa invasione comporta.
E’ fondamentale rivalutare i propri bisogni e desideri che sono stati sotterrati dal manipolatore per far spazio ai suoi.
Imparare a dire no e ritornare in “primo piano“, protagonisti di quella relazione e non più solo come comparsa.
Anche adottare questi nuovi meccanismi mentali spesso non basta per riuscire a chiudere o ad allontanarsi da una persona manipolatrice che saprà sempre come “riprendervi”. Chiedere il supporto di una psicoterapia umanistica e bioenergetica può aiutare a riprendere consapevolezza di sé sia da un punto di vista fisico che emotivo, migliorare la propria autostima, l’autoaffermazione e la propria resilienza.
Per altre info e consulenze:
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Illustrazioni: #gypsieraleigh #skellyharringoton
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